venerdì 18 novembre 2016

UN IMPERMEABILE KAKI: POCHE COSE NELLA VITA SONO ALTRETTANTO EVERGREEN

Il classico impermeabile color kaki è più di un capo base nel guardaroba: in primavera promette di essere uno dei capi più alla moda e funzionale nel vostro armadio. Come un film in attesa di uscire nelle sale cinematografiche, in coincidenza con il 160° anniversario di Burberry, La storia di Thomas Burberry, ci ricorderà senza dubbio questo onnipresente capo era in origine un indumento militare (ndt: ancora! Leggete anche  TENDENZE: VOGLIAMO TUTTE UN CAPPOTTO MILITARE! ). Una specie di ibrido tra il mackintosh e il pastrano, che lo hanno preceduto, è diventato uno standard per gli ufficiali in servizio in quello che allora era il nuovo campo  di battaglia: umide trincee. Realizzato con materiali a prova d’acqua, venne disegnato per proteggere chi lo indossava;  in una tinta naturale, per mimetizzarsi.

Sono passati anni prima che il primo impermeabile  facesse capolino per strada e sul grande schermo, dove ha aiutato a  creare personaggi memorabili e molto amati dal pubblico: provate a immaginare l’ispettore Clouseau, Holly Golightly (ndt: la protagonista di “Colazione da Tiffany”) senza un rassicurante impermeabile! Impossibile!
Per la primavera, gli stilisti hanno preso questo capo familiare e lo hanno rivisitato: chi ha scelto una lunghezza maxi, chi lo propone largo, chi con spalle ampie. Non vediamo l’ora di infilarcene uno e di essere le eroine del nostro nuovo film in costume.  Potete comprarlo ora e indossarlo vita natural durante.

Tradotto da LAURA TURBINATI

Originale di  LAIRD BORRELLI-PERSSON edito da CHELSEA ZALOPANY
Su VOGUE

COME LIMARSI LE UNGHIE

Alleata delle onicotecniche, la lima ci aiuta a dare una forma perfetta alle nostre unghie. Con o senza smalto, ce ne serviamo per esaltare la nostra manicure. Proprio per questo poche di noi non la sanno utilizzare veramente bene. Qual è il modo migliore di limarsi le unghie? Vi riveleremo tutto!

IL MOVIMENTO GIUSTO
La maggior parte di noi esegue un movimento avanti e indietro sul bordo dell’unghia con la limetta. Grosso errore. E soprattutto controproducente.
La limatura a doppio senso ha effetti nefasti sulle unghie. Una delle conseguenze principali è la sfaldatura. Al contrario, limatele sempre in un solo senso e sempre lo stesso (da destra a sinistra o vice versa) con movimenti delicati. Altrimenti rischiate di iindebolire la lamina ungueale.  
Se volete accorciarle,  Agathe Pons, nail expert di una nota marca di smalti e prodotti per unghie, raccomanda sul sito couleurobsession.com di “tagliarle prima, perché la lima serve a dare la forma fnale, non per accorciarle.” Tiriamo fuori dunque il tagliaunghie o le forbicine per ridurre la lunghezza. Insomma, la lima si deve usare con moderazione.



LA SCELTA DELLA LIMA
Non è sempre facile trovare quella giusta. Qualche indicazione potrebbe senza dubbio guidarvi nella ricerca della vostra lima ideale.
In generale, evitate quelle metalliche che hanno la tendenza a separare gli strati dell’unghia.
La carta è più adatta alle unghie sottili e che si spezzano, mentre il vetro è più adatto alle unghie normali, ancor meglio a quelle dure.  Quanto alla forma delle unghie, ne esistono svariate: ovali, appuntite, quadrate, quadrovali, arrotondate…A voi la scelta in funzione delle vostre mani. Per esempio,  le dita piccole appaiono allungate con le unghie lunghe. Notare bene: è preferibile portare le unghie corte se sono fragili o danneggiate. Ma dopotutto, è anche una questione di gusto.


Articolo tradotto da LAURA TURBINATI
Originale di  Caroline Siavy
Su ELLE

DEVIAZIONE COSMETICA: SI PUÒ UTILIZZARE LA CREMA CICATRIZZANTE COME ANTIRUGHE?

Nuovo fenomeno: i prodotti cicatrizzanti per le ferite vengono utilizzati come creme antinvecchiamento. Ma sono veramente miracolose?
L’utilizzo di una crema cicatrizzante a base di acido ialuronico utilizzata come crema antinvecchiamento ha creato un enorme passaparola. Questo prodotto semplice, venduto in farmacia (pochi euro per un tubetto) sarebbe efficace tanto quanto una crema anti-età?

“Il paragone tra le formule cicatrizzanti e quelle anti-età non è campato in aria. Vi si ritrovano degli attivi che hanno le stesse finalità: proteggere, idratare, lenire e stimolare. E soprattutto ricostruire la pelle”, spiega Agnès Gougerot, dermatologa di una nota casa svizzera di oligocosmetici. Corinne Déchelette, responsabile della ricerca e sviluppo di una casa francese di dermocosmesi precisa: “Di primo acchito, c’è una relazione evidente tra il porcesso di cicatrizzazione e quello di ringiovanimento”. In medicina estetica, il laser antietà del dermatologo crea una bruciatura per provocare una cicatrizzazione. Così come la tecnica delle micro-punture che si passano sulla pelle e che generano delle micro-ferite per generare una riparazione.”


“LE RUGHE NON SONO NÉ LESIONI, NÉ FERITE”

Per ringiovanire, molte operazioni dermatologiche sono vere e proprie aggressioni che obbligano la pelle a difendersi e quindi a  produrre più collagene al fine di cicatrizzarsi.  Le creme post-operatorie, dette cicatrizzanti, ottimizzano questo processo, ma solamente perché c’è stata una lesione e dunque perdita di tessuto; che non è il caso di una pelle sana che subisce semplicemente l’invecchiamento dovuto all’età. La differenza è tutta qui. “La ruga non è né una lesione, né una ferita”, spiega Nuria Perez-Cullell, direttrice di una nota marca di cosmetici francese, ma un fenomeno normale.


UN PRODOTTO CICATRIZZANTE IDRATA E PROTEGGE SOLAMENTE

Da questo si deduce la differenza tra le composizioni delle creme. Prendiamo, per esempio, l’acido ialuronico, spesso presente in questo tipo di creme. In grandi molecole nelle creme cicatrizzanti, resta sulla superficie della pelle per offrire un’idratazione ottimale al fine di chiudere la ferita, provocando inoltre una levigatura superficiale e di breve durata dei segni. Questo spiega il successo della crema cicatrizzante, che rimpolpa la pelle per qualche ora.

In piccole molecole nella crema antietà, l’acido ialuronico supera lo strato corneo per stimolare i fibroblasti, rilanciare la produzione di fibre e ristrutturare la pelle dall’interno a lungo termine. Due azioni diverse ma complementari che si possono trovare in alcune formulazioni antietà.

Un prodotto cicatrizzante si limiterà dunque ad un’azione idratante e protettiva su una pelle sana. Mentre un prodotto antietà,  ricco di numerosi attivi antinvecchiamento,  avrà più un’azione antirughe, antirilassamento, antimacchia… detto ciò a voi la scelta.


Articolo tradotto da LAURA TURBINATI
Originale di  Ariane Goldet